
Colori pastello. La luce soffusa del mattino. Nell’aria i profumi dei fiori appena colti o di un dolce sfornato per rallegrare la giornata. Le storie di Louisa May Alcott sono la prova incontrovertibile che leggere è un’esperienza che van ben al di là dello sguardo puntato sulla carta. I libri (o certi libri perlomeno) sono indubbiamente dotati di un potere più ampio che sa coinvolgere tutti i sensi, accendendo emozioni sopite che catturano il cuore e la mente, trasformando il lettore da semplice osservatore a co-protagonista delle vicende narrate.
Succede proprio questo con Una ragazza vecchio stampo, pubblicato da Flower-Ed con il preciso (e meritevole) intento di riportare in libreria opere rimaste per troppo tempo addormentate in quello spazio un po’ polveroso dove vengono ingiustamente relegati quei libri considerati, non si sa bene perché né chi sia stato a deciderlo, come non più necessari.
La produzione firmata dalla Alcott ha ovviamente subito l’effetto negativo dell’essere stata in gran parte oscurata dalla sua opera più famosa, quelle Piccole Donne che ancora oggi sono materia utilizzatissima per serie tv, film e dibattiti sul grande tema della letteratura per ragazzi. Un tempo, quando la scuola si preoccupava ancora di far leggere gli studenti anche oltre l’orario delle lezioni, le avventure di Jo, Meg, Beth e Amy erano tra le più conosciute, ma ancora oggi fanno parte di un immaginario collettivo che ha travalicato le generazioni.
È innegabile tuttavia che l’intero mondo letterario creato della Alcott sia ricco di bellezza e qualità ed è un peccato che tutto questo sia stato in qualche modo eclissato dalle quattro sorelle, sebbene sia a loro che vada ascritto il merito di aver reso immortale il nome dell’autrice. Ma perché limitarsi ad un solo titolo quando da leggere c’è molto di più? Ben vengano dunque case editrici come la Flower-Ed, costantemente impegnata in questa “missione” di riscoperta dei classici “perduti”. E se a loro va il merito per questa iniziativa, a noi lettori resta l’innegabile gioia di poter collezionare storie di cui senza saperlo avevamo un gran bisogno.
Basta leggere Una ragazza vecchio stampo per convincersene. Quando si arriva alla parola “fine” si ha la netta sensazione di aver trascorso delle ore in compagnia di un’amica preziosa. Polly, la splendida protagonista del romanzo, ancora bambina si ritrova catapultata dalle ristrettezze tipiche della campagna agli agi abbaglianti della città. Le è capitato in sorte di poter trascorrere alcune settimane a casa dell’amica Fanny, da cui la dividono soprattutto le differenze economiche e il conseguente modo in cui entrambe intendono la vita. Fan non saprebbe rinunciare agli abiti costosi, al teatro e ai corteggiamenti, una dimensione che per Polly rappresenta l’antitesi di tutti i valori che le sono stati inculcati e ai quali non intende rinunciare nonostante le innumerevoli tentazioni che la nuova esperienza le proponga fin da subito.
Ma in Polly alberga un animo talmente nobile e puro che nulla, nemmeno le infinite possibilità della nuova vita nella quale è temporaneamente capitata, potrà mutarne la direzione. Anzi, sarà proprio lei ad essere una presenza benefattrice per l’amica e per tutta la sua famiglia, riuscendo a farsi amare per la semplicità dei propri ideali e anche per la tenacia con la quale dimostrerà che, in fin dei conti, essere una “ragazza vecchio stampo” non le impedisce di vivere un’esistenza ricca e piena.
Suddiviso in due parti, il romanzo racconta l’evoluzione dei personaggi attraverso un arco temporale che va dalla prima adolescenza ad un’età più matura, quando i doveri, le difficoltà economiche e il bisogno di trovare la propria strada diventano i temi dominanti. Perché crescere comporta assunzioni di responsabilità e soprattutto la necessità di fare i conti con gli ineludibili problemi della vita.
E sarà proprio la presenza di Polly, divenuta una di famiglia, a guidare con delicatezza Fanny verso una nuova consapevolezza di quali possono essere i valori fondanti di un’esistenza in cui il lusso e le possibilità generate dal denaro smettono di essere le uniche ragioni per cui vale la pena darsi da fare.
Una ragazza vecchio stampo, che si conclude quasi come fosse una favola, è uno splendido affresco di un tempo ormai passato, ma che può ancora dirci molto del nostro presente, soprattutto di come quei valori che vengono considerati vecchi e desueti siano in realtà indispensabili perché capaci di farci apprezzare la bellezza del mondo contemporaneo senza rinunciare alla gentilezza e all’empatia.
Al contempo, il messaggio veicolato dal romanzo induce ad un’ulteriore riflessione: che vivere la realtà che ci circonda senza pregiudizi, può essere lo strumento migliore attraverso cui capire chi siamo e cosa desideriamo, proprio come accade a Polly quando, divenuta ormai adulta, dovrà necessariamente confrontarsi con i nuovi sentimenti che il suo cuore le suggerisce e dai quali, almeno all’inizio, proverà a fuggire.
È questa in fondo la morale che la Alcott ha voluto proporre con il suo romanzo: essere additati come persone “vecchio stampo” può far male, fa sentire esclusi e reietti. Ma vale la pena restare fedeli a se stessi e a quei principi “di una volta”, imparando ad applicarli al tempo presente e nei rapporti con gli altri. In cambio ciò che si riceve sono l’amore e la riconoscenza di chi ci sta attorno.
ANDREA