
Da quando i social network sono diventati qualcosa di più che semplici strumenti per mettere in contatto le persone e hanno assunto il ruolo di veri e propria media capaci di veicolare le più disparate informazioni, il mondo dell’editoria è cambiato. Le vetrine delle librerie si sono smaterializzate e, allo stesso tempo, sono diventate molto più presente nella vita dei lettori che regolarmente, potremmo dire minuto per minuto, possono conoscere nuove case editrici, cataloghi e pubblicazioni che una volta restavano relegate negli angoli più bui dei negozi, magari solo per un capriccio del titolare o in virtù delle regole del marketing.
Intendiamoci, qui su Book Forever Blog siamo dei ferventi sostenitori delle librerie fisiche, perché sono ancora oggi uno spazio vitale, il luogo ideale grazie al quale, con il semplice superamento di una soglia, è possibile entrare in una meravigliosa dimensione parallela, fatta di splendide copertine e del profumo inebriante della carta pronta per essere letta e amata.
Tuttavia i nostri gusti non sono così vintage da impedirci di cogliere tutto il potenziale della rete, che per noi è un po’ come un grosso calderone da rimestare continuamente in cerca di qualcosa di nuovo (o anche di vecchio!) da condividere con chi ci segue. E quando parliamo di classici un po’ spariti dagli orizzonti letterari, la Flower-Ed è la casa editrice che fa per noi, quella che sa emozionarci con copertine, traduzioni e testi di assoluto rilievo, libri da leggere e poi collezionare mettendoli in fila uno dopo l’altro su uno scaffale, magari non troppo in vista per paura che possano far gola a qualche visitatore occasionale (i libri, si sa, non vanno mai prestati a chicchessia!).
Non è la prima volta che tra i nostri articoli trovano spazio le pubblicazioni di questa casa editrice, un progetto che ci entusiasma perché nasce da un principio fondamentale: la passione per la letteratura. Così, se ne avete voglia, vi basterà cercare dalla home di Book Forever Blog il nome della Flower-Ed per scoprire quali altre letture ci hanno conquistato (ma vi diamo una mano con il link diretto: ECCOLO).
Prima però fermatevi qui, perché abbiamo un altro libro da raccontarvi!
Stavolta si tratta di una biografia, un saggio che racconta la vita (soprattutto quella interiore) di una poetessa le cui opere sono tra le più citate ogni volta che un innamorato è alla ricerca della frase giusta per conquistare la persona amata: Elizabeth Barrett Browning.
L’autrice inglese è forse poco conosciuta, eppure i suoi versi sono ovunque e per chi non avesse mai letto nessuno dei suoi componimenti, scoprirli è un’esperienza sublime. L’amore raccontato dalla Browing è intenso, evocativo, tremendamente sincero e ogni parola ha il potere di penetrare attraverso la pelle e sedimentare dove il cuore ha più bisogno di ristoro, perché le sue poesie nascevano dalla riflessione maturata nella penombra della propria stanza e anche dal dolore, lama sottile ma implacabile che ha spesso rappresentato per lei un compagno fin troppo fedele.
Conoscere un poeta attraverso le sue opere non è detto sia la strada più agevole, sebbene lasciarsi semplicemente trasportare dall’incanto delle parole è l’atto più sublime cui un lettore possa regalare a se stesso. Ma se si vuole andare oltre, se il desiderio è quello di entrare in comunicazione con chi ha scritto qualcosa che ci emoziona, il passo da fare è quello di conoscerne la vita per seguire i passi che ne hanno determinato lo stile e il pensiero.
Ecco perché amiamo le biografie della Flower-Ed: nascono dal desiderio di evocare attraverso un racconto fluido e illuminato lo spirito stesso del soggetto cui sono dedicate. Troppe volte questo genere di pubblicazioni si limitano a mettere assieme informazioni e date omettendo l’indagine emotiva, col risultato di somigliare a delle versioni estese di Wikipedia, del tutto prive di passione. Non è il caso di questa biografia, che racconta la vita di Elizabeth Barrett Browning guardando alla sua sfera emotiva e tentando una ricostruzione delle emozioni che ne hanno forgiato il carattere e la poetica. Una scelta rischiosa ma vincente, perché il risultato è un racconto accurato e profondo, che si legge come un romanzo, quasi una sorta di soggetto per il cinema, tanto è intensa la capacità dell’autrice di mostrare i momenti più significativi dell’esistenza della poetessa.
Uno degli aspetti più interessanti del libro è la sua capacità di catturare l’interesse anche di chi della Barrett non sa nulla, come nel caso di chi vi scrive. In effetti non conoscevo le sue poesie e il suo nome non ha mai incrociato le letture a cui solitamente mi dedico. Eppure “Vissi con le mie visioni” mi ha conquistato immediatamente, merito anzitutto dell’atmosfera che la Giustiniani ha conferito al testo, capace di evocare le suadenti atmosfere vittoriane, tanto che durante la lettura si possono sentire gli abiti fruscianti, gli echi prodotti nelle vaste sale di antiche dimore e l’odore pungente dei caminetti accesi in biblioteca.
Come detto, il libro è soprattutto un viaggio emotivo nell’esistenza della Barrett, ma naturalmente non mancano gli aspetti tipici di una biografia, con il racconto particolareggiato dei momenti cruciali della vita della poetessa, quei passaggi esistenziali fatti di incontri, grandi dolori e inaspettate gioie che l’hanno portata a dare vita a quei componimenti divenuti opere immortali.
Il lettore, grazie alla prosa efficace di Carmela Giustiniani, siede letteralmente accanto alla Barrett, ne scruta lo sguardo, osserva con curiosità i primi versi composti in giovane età e resta affascinato da quelli che verranno con la maturità. Coglie i cambiamenti indotti dalla vita che procede in una direzione inaspettata, partecipa ai dolori che la poetessa ha dovuto sopportare (talvolta anche a causa delle proprie scelte) ed esulta quando finalmente l’amore diventa protagonista assoluto della sua esistenza.
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Alla fine la sensazione che resta addosso è quella di aver conosciuto davvero quest’anima nobile della poesia, il suo anticonformismo, le lotte interiori, il rapporto con il nostro paese, la sua straordinaria capacità di trasformare l’isolamento indotto anche dal rapporto con il padre in un orizzonte più vasto. E il lettore non può che ringraziare l’autrice del saggio e la casa editrice per aver creduto, ancora una volta, in un libro come questo, una perla da custodire, una bussola con cui orientarsi alla scoperta della bellezza che Elizabeth Barrett Browning ha concesso al mondo con le sue parole.
La sinossi.
Quella di Elizabeth Barrett e Robert Browning fu una storia d’amore straordinaria. La poetessa conobbe Robert quando aveva trentanove anni e trascorse con lui gli ultimi quindici anni della sua vita. Fu il periodo più felice e produttivo, in cui nacquero le sue poesie più celebri e il romanzo in versi Aurora Leigh, ma si trattò di una fase limitata rispetto all’intero arco della sua esistenza.
Quest’opera ripercorre tutta la vita, compresi gli anni che precedettero l’incontro con il futuro marito, della poetessa vittoriana: una donna della medio-alta borghesia, nata nel 1806 in Inghilterra, dall’intelligenza acuta e dal carattere non facile, relegatasi dapprima in una stanza in compagnia degli spiriti dell’immaginazione che nutrivano la sua poesia e poi finita audacemente a sostenere i moti per l’unità d’Italia a Firenze. Il testo è corredato di ritratti, foto di famiglia e di un frammento inedito di diario ritrovato in occasione delle ricerche per questa biografia.
Chi è Carmela Giustiniani.
Laureata in Relazioni Internazionali a indirizzo asiatico. Membro della Elizabeth von Arnim Society, dal 2015 gestisce un blog a tema letterario, Libri nella brughiera, focalizzato soprattutto sui classici della letteratura e sulla riscoperta e la promozione di grandi scrittrici del passato. Ha pubblicato le biografie Chiamatemi Elizabeth. Vita e opere di Elizabeth von Arnim (flower-ed 2017), La mia anima è un giardino. Vita di Frances Hodgson Burnett (flower-ed 2017) e Vissi con le mie visioni. Vita di Elizabeth Barrett Browning (flower-ed 2018).
ANDREA
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