Cristina Buonaugurio: Manuale di Incantesimi per Apprendisti Educatori, Edizioni Città Nuova

Gli appassionati di Harry Potter lo sanno bene: nella saga ideata da J K. Rowling la magia funziona per davvero. Ma non occorrono bacchette magiche né strani incantesimi. Tutto è contenuto nelle parole, nei personaggi e nelle avventure in cui sono coinvolti il maghetto e i suoi amici, perché tutto ha un significato nascosto, un insegnamento costante che innerva ogni singola pagina e trasmette al lettore un messaggio che può essere riassunto così: crescere può fare paura, ma saprai vincere ogni sfida. E non temere, avrai sempre qualcuno accanto in grado di aiutarti.

Proprio sull’idea che Harry Potter incarni la grande parabola della crescita si basa il nuovo libro di Cristina Buonaugurio: “Manuale di Incantesimi per Apprendisti Educatori”, pubblicato da Città Nuova e ideale seguito di “La Più Grande delle Magie”.

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Crescere, maturare e diventare degli adulti consapevoli delle proprie potenzialità, dei talenti ma anche delle responsabilità cui fare riferimento è un viaggio complicato, talvolta incomprensibile e doloroso.

Ancora più difficile è riuscire ad accompagnare i giovani nel loro cammino di crescita personale. Che si tratti di un genitore, un educatore o comunque una figura adulta di riferimento, i rischi sono tantissimi: talvolta si può eccedere nell’istinto protettivo, altre volte si può esagerare nel concedere troppa libertà. Altre volte ancora, pur consapevoli della nostra esperienza di adulti, si finisce col guardare al mondo dei bambini e degli adolescenti con sospetto, quasi fossero pianeti troppo lontani e diversi da noi, sia per riuscire a comprenderli che per riporre in loro la fiducia che meriterebbero.

Cristina Buonaugurio, forte della sua esperienza professionale come psicologa e psicoterapeuta ha compreso quanto sia importante, nella realtà contemporanea così condizionata dai nuovi media, trovare un punto di riferimento capace di essere convincente ma anche affascinante, tanto per gli adulti quanto per i più giovani. Proprio nella saga di Harry Potter ha scovato gli elementi capaci di rendere temi e concetti altrimenti astrusi molto più accessibili anche per chi non ha una vera dimestichezza con la psicologia e la pedagogia.

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Se con il primo Manuale ha affrontato in modo specifico il tema della capacità di capire se stessi e crescere orientando le proprie scelte, con questo secondo volume la Buonaugurio traccia un percorso dedicato soprattutto agli educatori e a tutti gli adulti chiamati ad essere guide e punti di riferimento per quei bambini chiamati ad affrontare il lungo viaggio vero l’adolescenza, finché non saranno essi stessi dei nuovi adulti.

Ancora una volta lo fa scandagliando i personaggi e le vicende contenute nei sette libri che compongono la saga di Harry Potter che, magicamente, smette di essere solo una grandiosa saga fantasy e si trasforma in qualcosa di ancora più importante e significativo: lo schermo sul quale proiettare in modo semplice e accattivante gli aspetti più critici del ruolo dell’educatore e aiutare così genitori e insegnanti nel difficile compito di stare accanto a figli e studenti.

Il ruolo dell’educatore, che sia tra le mura domestiche o negli altri contesti che la vita contemporanea offre (non ultima la dimensione online, oggi così preponderante) può essere erroneamente inteso come quello di chi deve dettare delle regole fino ad imporle, nell’attesa che un figlio o uno studente ne comprenda “finalmente” il valore. L’errore è chiaramente madornale e molte delle situazioni vissute da Harry Potter e dagli altri protagonisti dei romanzi della Rowling possono essere ottimi esempi capaci di spiegare la natura di una tale visione.

Attraverso la ricostruzione dei personaggi e del loro vissuto personale, la Buonaugurio non solo racconta la storia della saga (per sé un ottimo motivo per la lettura del suo Manuale!) ma dimostra come gli adulti di Harry Potter siano tutti portatori di valori e significati capaci di spiegarci quale dovrebbe essere il ruolo degli educatori. A partire dal personaggio forse più importante di tutti, la mamma di Harry, che con il suo sacrificio estremo pone le basi per la lezione più bella, quella dedicata all’amore, il dono che può renderci persone più forti e migliori. E poi naturalmente ci sono Albus Silente, che incarna perfettamente il ruolo non solo dell’insegnante ma anche del mentore, colui che usa la propria saggezza non per imporre delle scelte ma per aiutare Harry a fare le proprie, dimostrando così che l’educatore è colui che cammina accanto ad un giovane tenendo una mano sulla sua spalla senza puntandogli contro un dito ammonitore.

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Altro tema rilevante nel Manuale della Buonaugurio è il ruolo della famiglia, che nella saga di Harry Potter ha un posto di enorme significato. Nei sette romanzi incontriamo varie tipologie di genitori, da quelli estremamente apprensivi ad altri incapaci di comprendere i propri figli, mentre altri ancora sembrano più interessati a riversare sui più giovani le proprie ambizioni personali, senza alcuna attenzione alla sensibilità e alle doti di cui ognuno è portatore. E poi ci sono le famiglie in cui la comprensione e l’abnegazione sono i punti di riferimento, talvolta espressi in modo eccessivo ma comunque orientati a nutrire cuori puri e forti.

E mentre il Manuale rievoca i momenti salienti dei romanzi e i personaggi principali, ripristinando così quella specialissima aura di magia che la Rowling ha saputo infondere nella propria opera, di pari passo sviluppa il tema più strettamente pedagogico, che spinge alla riflessione e alla rivalutazione del proprio operato di adulti in rapporti a figli e studenti, tanto che al termine di ogni capitolo, stimolati anche dalle domande e dagli esercizi di auto-analisi proposti dall’autrice, è inevitabile soffermarsi a riflettere su quanto si fa quotidianamente nel nostro ruolo di genitori, insegnanti, zii e nonni. 

Il Manuale della Buonaugurio diventa così uno strumento da utilizzare quotidianamente, un vero e proprio vademecum a cui attingere ogni volta che si vuole superare una difficoltà o si desidera costruire un percorso educativo in grado di conquistare i più giovani mettendoli a proprio agio attraverso racconti, esempi e riflessioni che riducano la distanza tra il loro mondo e quello degli adulti.

ANDREA

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